Sarebbe una storia di sofferenza e sopruso fra le tante, che milioni di lavoratori vivono ogni giorno sulla pelle per produrre gli abiti che indossiamo, magari nelle Zone Franche per l’Esportazione ideate per servire il libero commercio, dove i diritti sono sospesi e gli investimenti esteri possono affluire senza ostacoli.
Sarebbe una storia fra le tante, se non fosse che il faticoso lavoro di informazione e denuncia indipendente della Clean Clothes Campaign (rete internazionale di 600 organizzazioni che da 15 anni si occupa di diritti delle donne lavoratrici nel settore tessile) ha sollevato le ire della FFI, che ha denunciato tutti ottenendo dal Tribunale Civile di Bangalore un provvedimento che censura le organizzazioni locali e un mandato di arresto internazionale per gli attivisti europei della CCC, rei di avere pubblicato e diffuso il rapporto sulle violazioni.
Ma c’è di più. Il Ministro del Commercio indiano Kamal Nath ha impugnato il caso nei confronti del governo olandese e del Commissario Mandelson, definendo la CCC una barriera non tariffaria al commercio. Le barriere, ovviamente, vanno rimosse per favorire il libero scambio ed evitare intoppi d’immagine che la più grande democrazia del mondo non si può permettere.
Sappiamo quanto sia fervida la sua fede nel libero commercio ma conosciamo anche il suo impegno appassionato per la difesa dei diritti umani fondamentali.
Qui la posta in gioco è alta; c’è una competizione pericolosa tra la libertà di produrre e commerciare a qualunque costo e la libertà di espressione e di difendere i diritti umani fondamentali, come stabilito dalla Dichiarazione sui Difensori dei Diritti Umani del 1998. Anche la Campagna Abiti Puliti, sezione italiana della CCC, ha svolto il suo lavoro di informazione e denuncia; potremmo essere raggiunti da un mandato di arresto anche noi, e trovarci sul banco degli imputati per avere fatto su luce sulla triste condizione di molti uomini e donne che confezionano i nostri jeans.
Egregio Ministro, di fronte a tutto questo, che posizione assume? Quali provvedimenti intende adottare affinché vengano conciliate le libertà economiche con i diritti fondamentali delle persone?