Anwar Ansari, sindacalista presso la Viva Global, fornitore indiano della grande catena di distribuzione nordeuropea Marks &Spencer, è stato liberato nella notte di mercoledì 25 agosto dopo aver passato un giorno intero nelle mani dei suoi rapitori, picchiato a sangue e minacciato di morte. Mentre Anwar Ansari veniva prelevato con la forza ai cancelli della fabbrica, sedici lavoratrici subivano un brutale pestaggio. Alla Viva Global di Gurgaon sono in atto da tempo agitazioni per migliori condizioni di lavoro.
I lavoratori della Viva Global sono stati aggrediti da energumeni armati di bastoni e mazze da hockey all’arrivo in fabbrica per l’inizio del turno di lavoro, alle 9,30 di mattina di mercoledì 25 agosto. Uno degli aggressori è stato identificato nell’intermediario che reclutava manodopera per l’azienda. Si tratta di un atto intimidatorio, di particolare gravità, diretto a stroncare la lotta che i lavoratori conducono da mesi contro una lunga serie di abusi: licenziamenti illegali e mirati, straordinari obbligatori ed eccessivi, retribuzioni al di sotto dei minimi di legge, abusi fisici e verbali, mancato pagamento dei contributi previdenziali, rifiuto di fornire acqua potabile.
Nelle ultime settimane sono aumentati i licenziamenti, le minacce e la violenza fisica. Lunedì 23 agosto, funzionari aziendali hanno tentato di impedire ai lavoratori di entrare in fabbrica. Quello stesso giorno si è tenuto un incontro fra la direzione della Viva Global, il ministero del lavoro e il sindacato Garment and Allied Workers Union (GAWU), che si è concluso con un accordo in base al quale i licenziamenti avrebbero dovuto essere ritirati e ripristinato un clima di confronto civile. Dopo i fatti di mercoledì, i lavoratori della Viva Global e un gruppo di sostenitori hanno inscenato proteste fuori dai cancelli della fabbrica. La presidente del sindacato di fabbrica, Annanya Bhattacharije, ha iniziato uno sciopero della fame, interrotto solo dopo la liberazione di Anwar Ansari.
Scrivi alla Viva Global per chieder di far cessare immediatamente ogni forma di violenza contro i membri del sindacato e di reintegrare i lavoratori licenziati come previsto dal contratto firmato con il ministero del lavoro
(scrivi nell’oggetto: Stop violence against Viva Global workers)