La Clean Clothes Campaign chiede al governo delle Filippine di svolgere un’inchiesta completa e dettagliata sulle circostanze che hanno causato l’incendio della fabbrica di infradito di Manila, che ha causato la morte di almeno 72 lavoratori e lavoratrici lo scorso 13 maggio 2015.
L’incendio, probabilmente il peggiore della storia industriale filippina, è divampato quando le scintille di un impianto di saldatura, utilizzato per riparare una serranda, sono entrate in contatto con una sostanza chimica altamente infiammabile raccolta nelle vicinanze. I lavoratori sono rimasti intrappolati al secondo piano del palazzo, impossibilitati a scappare dallaefinestre chiuse con sbarre e reti metalliche. La violenza del fuoco ha reso estremamente difficile l’identificazione dei corpi e 20 lavoratori risultano ancora dispersi.
La fabbrica Kentex Manufacturing Incorporated, situata a Valenzuela City, stava producendo ciabatte di gomma per la vendita e la distribuzione in diverse parti delle Filippine. I familiari delle vittime hanno costituito la Justice for Kentex Workers Alliance e sono determinati a lottare per i loro cari.
La CCC chiede che il governo persegua i responsabili di questi decessi e fornisca un pieno risarcimento ai familiari delle vittime. Inoltre, la CCC supporta la richiesta, fatta dai gruppi impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori al governo, di rendere obbligatorio che le ispezioni alle fabbriche siano effettuate da ispettori indipendenti dal settore.
Deborah Lucchetti, portavoce della Campagna Abiti Puliti, dichiara: “Siamo di fronte all’ennesima tragedia che poteva e doveva essere evitata. Se vi fossero state ispezioni indipendenti e terze, sarebbero venute alla luce le gravi violazioni delle normative vigenti sulla sicurezza. E’ doveroso da parte del governo avviare una indagine per accertare le cause dell’incendio e identificare i responsabili. Inoltre le famiglie delle vittime hanno diritto ad in pieno e certo risarcimento”
Subito dopo l’incendio Rosalinda Baldoz, Labor Secretary, ha dichiarato che la fabbrica aveva superato un controllo sul rispetto degli standard di salute e sicurezza del lavoro condotto dal Department of Labor and Employment (DOLE) nel settembre 2014. Inoltre, secondo quanto riportato, il Bureau of Fire Protection aveva fornito anche una certificazione per la sicurezza antincendio.
Tuttavia, il team di inchiesta, composto da Ong specializzate in diritti dei lavoratori che hanno visitato l’area il 14 maggio, ha riscontrato violazioni evidenti delle norme relative alla salute e sicurezza dei lavoratori, molte delle quali hanno contribuito sia alla scoppio dell’incendio che alla perdita della vite umane.
L’inchiesta ha scoperto che lo stoccaggio insicuro delle sostanze chimiche e la mancanza di una corretta etichettatura del contenuto ha fatto si che i lavoratori non fossero consapevoli dell’infiammabilità delle sostanze o delle modalità da seguire per spegnere l’incendio quando è divampato. La mancanza di adeguati sistemi di allarme antincendio, di esercitazioni di emergenza e di formazione non ha permesso ai lavoratori di fronteggiare le fiamme o scappare. Inoltre l’assenza di adeguate uscite di emergenza ha intrappolato le persone senza poter scappare. Tutte queste lacune costituiscono evidenti violazioni delle norme sulla sicurezza esistenti e avrebbero dovuto essere scoperte dalle ispezioni se fossero state condotte in maniera adeguata.
Potete sostenere le famiglie dei feriti e delle vittime mandando un messaggio attraverso questa pagina facebook e usando l’hashtag #JusticeForKentexWorkers