Continua la campagna per chiedere ai grandi marchi trasparenza sulle loro filiere di produzione. Accanto alla petizione #GoTransparent accompagnata dal report Segui il filo, che si focalizza sull’industria dell’abbigliamento, le organizzazioni di Change your Shoes lanciano la campagna “Step Up / Un passo avanti” per chiedere trasparenza nel settore delle calzature.
Le poche norme sulla sicurezza e i salari bassi dei lavoratori dell’abbigliamento sono ampiamente conosciuti, ma raramente sentiamo notizie sulle persone che fanno le nostre scarpe. Ora attivisti in tutta Europa stanno invitando i marchi produttori di scarpe a smettere di nascondersi e ad assumersi la responsabilità delle condizioni nelle proprie catene di fornitura, dove i lavoratori patiscono salari da povertà e condizioni lavorative pericolose.
L’85% della pelle venduta nell’UE viene conciata con il cromo. Durante il processo produttivo i lavoratori sono esposti a sostanze chimiche che possono causare asma, cancro della pelle e altre malattie mortali. Uno dei lavoratori intervistato durante la creazione di un rapporto Change Your Shoes, ad esempio, per l’esposizione a queste sostanze chimiche ha avuto tumori in tutto il corpo.
In altri luoghi troviamo lavoratrici domestiche che per cucire tomaie in pelle per le nostre scarpe lavorano in modo intenso e senza pause. Ma, come parte finale della complessa catena di fornitura, queste donne sono spesso invisibili ai grandi marchi: invece soffrono di problemi di salute dovuti al lavoro ripetitivo e purtroppo sono anche particolarmente vulnerabili allo sfruttamento da parte dei loro datori di lavoro.
La campagna “Step Up/Fai un Passo Avanti”, lanciata il 9 maggio (in occasione dello Europe Day), invita i principali marchi di scarpe europei a seguire la crescente tendenza verso una maggiore trasparenza, rendendo pubblica la lista dei propri fornitori, e mostrando di non temere di mostrarsi responsabili sulle condizioni lavorative in cui vengono realizzati i propri prodotti. Chiede anche di adottare misure per proteggere i lavoratori da condizioni pericolose come le sostanze chimiche utilizzate nel processo di conciatura e garantire che i lavoratori siano trattati in modo equo, in linea con le proprie responsabilità basate sulle linee guida dell’ONU.
Deborah Lucchetti, portavoce della Campagna Abiti Puliti ha dichiarato: “La trasparenza è uno strumento importante per migliorare le condizioni dei lavoratori delle scarpe. Se sappiamo quali marchi acquistano da quali fabbriche, possiamo chiedergli di assumersi le loro resposnabilità, e i lavoratori saranno in grado di richiedere risarcimenti e esporre le proprie considerazioni o preoccupazioni sulla sicurezza e sul salario a chi di dovere. Inoltre, i cittadini dell’UE potranno accedere alle informazioni e compiere scelte consapevoli sulle proprie scarpe“.
La campagna Change Your Shoes sta chiedendo a Deichmann, Camper, Prada, Birkenstock, CCC e Leder & Schuh di pubblicare i nomi e gli indirizzi di tutti i propri fornitori, di abbandonare l’uso di sostanze chimiche pericolose e garantire condizioni di lavoro eque e sicure per le persone che producono le loro scarpe.
“Non abbiamo accesso a molte informazioni sulle condizioni di lavoro nell’industria delle calzature perché molti marchi mantengono segrete le loro catene di fornitura“, ha contiunato Deborah Lucchetti. “Questo deve cambiare”.