Il film
Selezione fuori concorso al Festival Cinemambiente
LE ALI NON SONO IN VENDITA
viaggio nel labirinto
della fast fashion
Un viaggio inedito nel mondo della fast fashion in cui il percorso di riflessione personale di un gruppo di studenti di moda incrocia quello politico che affronta gli impatti dell’industria della fast fashion sui diritti umani e sull’ambiente attraverso testimonianze dirette e interviste esclusive ad esperte/i e attiviste/i.
GUARDA IL FILM
GRATIS
Grazie a finanziamenti ricevuti
da Unione europea e AICS
CON DONAZIONE
Prima di entrare in sala effettua una donazione
per sostenere le nostre attività
ORGANIZZA UNA PROIEZIONE
Vuoi proiettare il film in una sala cinematografica, uno spazio sociale, un circolo, una piazza, un festival?
Compila il form e raccontaci la tua idea. Ti ricontatteremo al più presto per accordarci sui dettagli e sui costi.
Saremo lieti di intervenire al tuo evento per raccontare la nascita del film e la situazione dei diritti delle lavoratrici nella filiera tessile
Sinossi
Il Covid-19 negli ultimi mesi ha bloccato le vite delle giovani generazioni, ma al tempo stesso ha riacceso l’attenzione sui compulsivi bisogni che esse nutrono nei confronti dell’acquisto di abbigliamento.
Dopo un lungo sonno Dedalo si sveglia prigioniero del labirinto che lui stesso ha costruito, impigliato con Arianna in un filo rosso con cui il Minotauro lega a sé le persone. Addolorato per la perdita del figlio Icaro, Dedalo decide di cercarlo nel mondo contemporaneo dominato dai brand e dal consumo sfrenato di abiti.
Insieme a lui, un gruppo di studenti di moda riflette su ciò che si cela dietro le scintillanti vetrine delle catene di abbigliamento: una spietata logica produttiva edificata su scala planetaria sull’erosione dei diritti del lavoro, oltre che sul venir meno della salvaguardia dell’ambiente e della salute. Gli studenti si ritrovano in una vecchia fabbrica impigliati anch’essi al filo rosso, ostaggi del Minotauro, dal quale cercano di liberarsi agitando ali annerite, ricavate da vecchi abiti logori.
Accompagnati dalla testimonianza di esperti in materia, lavoratori del tessile e attivisti dei diritti umani, scendiamo negli inferi di un fenomeno in cui si consumano tragedie indicibili come il crollo del Rana Plaza e alienazioni quotidiane come quelle vissute da chi lavora nel retail.
Riuscirà Dedalo a ritrovare il suo Icaro tra le macerie del fashion system? Riusciranno i futuri stilisti a dispiegare le loro ali di stracci per sfuggire al Minotauro e a lasciarsi alle spalle il labirinto del turbo consumo? E’ ancora possibile in questo mondo riscoprire il sapore della ribellione? Attraverso le testimonianze, alternate al work in progress della mostra frutto del progetto didattico #FashionReverse a cura di Fair in collaborazione con hòferlabproject , il documentario restituisce lo spirito del percorso tra arte e attivismo, che ha coinvolto i giovani lungo la Penisola, in una riflessione collettiva sul concetto di trasparenza e diritti umani nella fast fashion.
HAI VISTO IL FILM?
Facci sapere se ti è piaciuto: lascia un commento, un feedback o una recensione compilando il form in basso!
Questo documentario è molto
interessante e educativo.Lo visto
con molta attenzione.Spero ché
lo possano vedere tantissimi persone.
Trovo il film una denuncia corretta e forte. Dovrebbe girare su tutto il web in qualsiasi modo per cercare di trovare consenso e far meditare. Penso che il cammino è faticoso ma va fatto.
Trovo che sia un lavoro eccellente, un mix intelligente tra creatività e informazione. Un’informazione essenziale ma completa, una sorprendente capacità creativa dei ragazzi, dall’idea alla messa in scena.
Ottimo anche da un punto di vista tecnico: ho molto apprezzato il lavoro di montaggio, che tiene viva l’attenzione dall’inizio alla fine senza cedimenti.
Fondamentale nei contenuti, ma gradevole, non didascalico; colpisce sia a livello razionale sia emozionale.
Ho trovato davvero interessante questo documentario, in perfetto equilibrio tra evocazione di mondi altri (l’archetipo mostruoso del minotauro) e chiara spiegazione del nostro, di mondo, intriso di spinte al consumo, costi quel che costi.
Mi è piaciuta anche la scelta di dare spazio alla spiegazione dei giovani studenti di moda rispetto alla creazione delle loro ali, perché restituisce anche parte del processo di consapevolezza innescato in loro (e, a cascata, in tutte le persone con cui loro stessi ne parleranno). Bellissimo progetto!
Si mi è piaciuto in generale. C’è una cosa che ha reso il film difficile per me: il parallelo con la storia di Icaro e il minotauro. Non la conosco abbastanza bene per seguire il film con disinvoltura. Ho dovuto mettere in pausa e leggere qualcosa che ho trovato velocemente in rete. E credo che non sarei l’unico ad avere questa difficoltà, almeno tra la mia cerchia di conoscenze.
Grazie, lo consiglierò comunque.
Bellissimo l’ho visto oggi e avrei voluto durasse ancora e ancora
Un film ben fatto, davvero
Bellissimo, complimenti per l’ottimo lavoroI
Ho trovato questo documentario terribile, penoso, faticoso. E’ un piccolo capolavoro. Perché quindi terribile e penoso? Perché sono informazioni che preferirei non sapere quando compro una felpa da decathlon o una tovaglietta all’ikea. Lo trovo importantissimo, da guardare e da diffondere. Le donne in questa filiera sono quelle che più ci rimettono. Subiscono non solo soprusi ma vere e proprie violenze. Ed è penoso saperlo quando desidero comprarmi un costume, una borsa, una sciarpa. I danni sociali ed ambientali non sono enunciabili. Se avete voglia di star male ma vivere in consapevolezza, vi consiglio di guardarlo dato che grazie ad alcuni finanziamenti si può vederlo gratuitamente.
Molto interessante e coinvolgente
Il film è bellissimo. La storia di Icaro e la ricerca del padre sono una invenzione straordinaria per portare il discorso verso la sua ragione d’essere. E il tema finale della ribellione è di questi tempi un invito a tutti i giovani ad abbandonare un modello di sfruttamento e di omologazione, a svegliarsi dal torpore intellettuale cui sono soggetti per scegliere la libertà di essere ciò che sono, senza …infingimenti.grazie per il bellissimo messaggio e bravi tutti