MAIL BOMBING AD ADIDAS

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In Australia e Nuova Zelanda si disputano i Mondiali di Calcio Femminile 2023.
ADIDAS ha lanciato la sua campagna con lo slogan "Play Until They Can't Look Away". Quando tutto il mondo vi guarda, giocate finché non riusciranno a distogliere lo sguardo.
"Vogliamo ispirare anche la prossima generazione a perseguire il proprio sogno e spingerle verso nuove possibilità" sono le parole d'ordine.
Davvero?? Per questo Adidas ha sottratto 11,7 milioni di dollari in salari non pagati alle lavoratrici cambogiane? Quando le lavoratrici hanno protestato e sono state arrestate, verso quali "possibilità" le stavate spingendo?
Adidas e i suoi fornitori derubano le lavoratrici anche quando le licenziano: alle operaie della fabbrica Hulu Garment in Cambogia, licenziate nel 2020, non sono mai stati pagati 1,1 milioni di dollari di indennità di licenziamento, come previsto dalla legge.
Lo schema è chiaro. Quando le lavoratrici si esprimono per migliorare le loro condizioni, subiscono intimidazioni, discriminazioni e ritorsioni. Quando si organizzano, adidas dà la priorità ai suoi profitti e antepone il profitto alle persone, ogni volta. Adidas ha derubato le lavoratrici, sta ancora rubando e continuerà a farlo a meno che non si sieda al tavolo per negoziare un accordo.
Lo slogan corretto sarebbe "PAY Until They Can't Look Away"...

MAIL BOMBING
A NIKE E MATALAN

COMPILA IL FORM CON I TUOI DATI PER MANDARE SUBITO UNA MAIL AI VERTICI DELLE DUE AZIENDE

Tra i principali sponsor tecnici dei Mondiali di calcio femminile c’è Nike. Milioni di dollari usati per pubblicizzare il proprio impegno a favore dello sport, sottratti alle lavoratrici che producono i loro capi.
Come le operaie della Hong Seng Knitting in Thailandia: quando la fabbrica è stata temporaneamente chiusa durante la pandemia, la legge imponeva di pagare alle lavoratrici parte del loro salario. Invece, sono state costrette ad accettare permessi non retribuiti, un furto salariale di oltre 800.000 dollari.
O come le lavoratrici della Ramatex, in Cambogia, di cui Nike è il principale cliente: 1284 persone licenziate senza una valida ragione e lasciate senza stipendio. Ora Nike e Ramatex, nonostante le leggi cambogiane sul lavoro e nonostante il Codice di Condotta della stessa Nike, si rifiutano di pagare a queste operaie ciò che è loro legalmente dovuto in termini di indennità di licenziamento e danni: 1,4 milioni di dollari. Chiediamo a Nike di assumersi le sue responsabilità: #PayYourWorkers #RespectLabourRights

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Per i Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda @adidaswomen ha lanciato la sua campagna con lo slogan "Play Until They Can't Look Away". Quando tutto il mondo vi guarda, giocate finché non riusciranno a distogliere lo sguardo. "Vogliamo ispirare anche la prossima generazione a perseguire il proprio sogno e spingerle verso nuove possibilità" sono le parole d'ordine. Davvero?? Per questo Adidas ha sottratto 11,7 milioni di dollari in salari non pagati alle lavoratrici cambogiane? Quando le lavoratrici hanno protestato e sono state arrestate, verso quali "possibilità" le stavate spingendo? Adidas e i suoi fornitori derubano le lavoratrici anche quando le licenziano: alle operaie della fabbrica Hulu Garment in Cambogia, licenziate nel 2020, non sono mai stati pagati 1,1 milioni di dollari di indennità di licenziamento, come previsto dalla legge. Lo schema è chiaro. Quando le lavoratrici si esprimono per migliorare le loro condizioni, subiscono intimidazioni, discriminazioni e ritorsioni. Quando si organizzano, adidas dà la priorità ai suoi profitti e antepone il profitto alle persone, ogni volta. Adidas ha derubato le lavoratrici, sta ancora rubando e continuerà a farlo a meno che non si sieda al tavolo per negoziare un accordo. Lo slogan corretto sarebbe "PAY Until They Can't Look Away"... #PayYourWorkers #RespectLabourRights

Tra i principali sponsor tecnici dei Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda c’è @Nike. Milioni di dollari usati per pubblicizzare il proprio impegno a favore dello sport, sottratti alle lavoratrici che producono i loro capi. Come le operaie della Hong Seng Knitting in Thailandia: quando la fabbrica è stata temporaneamente chiusa durante la pandemia, la legge imponeva di pagare alle lavoratrici parte del loro salario. Invece, sono state costrette ad accettare permessi non retribuiti, un furto salariale di oltre 800.000 dollari. O come le lavoratrici della Ramatex, in Cambogia, di cui Nike è il principale cliente: 1284 persone licenziate senza una valida ragione e lasciate senza stipendio. Ora Nike e Ramatex, nonostante le leggi cambogiane sul lavoro e nonostante il Codice di Condotta della stessa Nike, si rifiutano di pagare a queste operaie ciò che è loro legalmente dovuto in termini di indennità di licenziamento e danni: 1,4 milioni di dollari. Chiediamo a Nike di assumersi le sue responsabilità: #PayYourWorkers #RespectLabourRights