Accesso alla giustizia

Nessuno dovrebbe morire di lavoro per mancanza di adeguate misure di sicurezza. Eppure ogni giorno, in ogni parte del mondo e settore produttivo si verificano tragedie a causa di un modello di business orientato solo al profitto e non al benessere lavorativo delle persone. La Campagna Abiti Puliti lotta al fianco dei lavoratori vittime di incidenti sul lavoro e delle loro famiglie affinché ottengano un giusto risarcimento.

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Etichette di Puff Daddy tra le macerie

Il rapper e produttore americano, Sean Combs, meglio noto come Puff Daddy o P Diddy, è stato chiamato in causa dagli attivisti dopo la scoperta del legame tra il suo brand ENYCE e il tragico incendio che ha ucciso 120 operai tessili bengalesi lo…


Nuovo incendio in Bangladesh. Oltre 100 morti

La Clean Clothes Campaign, insieme ai sindacati e alle organizzazioni impegnate per i diritti dei lavoratori in Bangladesh e in tutto il mondo, chiede un intervento immediato da parte dei marchi internazionali a seguito dell’incendio divampato in…


(2012) Chiedi a KIK di identificare i buyers e risarcire le vittime del rogo in Pakistan

Anche se la causa dell’incendio è ancora oggetto di indagine, è chiaro che l’alto numero di morti è stato causato dalle spaventose condizioni di salute e sicurezza in fabbrica. Al momento dell’incendio le finestre erano sbarrate, le uscite di…


(2012) La catastrofe certificata

Le organizzazioni di difesa dei diritti dei lavoratori invitano la Social Accountability International (SAI) a rilasciare informazioni sui buyers della fabbrica e le relazioni degli audit di ispezione - Alle vittime del tragico incendio avvenuto in…


(2012) Oltre 250 morti per un incendio

"Queste morti potevano e dovevano essere evitate", ha detto InekeZeldenrust coordinatrice internazionale della CCC . "Le uscite di sicurezza erano inesistenti o bloccate, e i lavoratori sono rimasti intrappolati.  Questo è il solito schema: è ben…


(2012) Aminul Islam torturato e ucciso in Bangladesh

Aminul Islam, un’attivista Bengalese per i diritti dei lavoratori ed ex operaio tessile è stato torturato ed ucciso la scorsa settimana a Dhaka. Il suo corpo è stato ritrovato dalla polizia locale appena fuori dalla capitale. Secondo il rapporto…


(2012) REPORT – I jeans continuano ad uccidere

Inchiesta svolta in 7 fabbriche bengalesi. La sabbiatura abolita solo a parole. Dopo la condanna ufficiale del sandblasting come tecnica di schiaritura dei jeans da parte di molti marchi internazionali del mondo della moda, la Campagna Abiti Puliti…


(2012) Somyot. La corte rifiuta per l’otta volta di concedere la libertà provvisoria

Ancora una volta la corte Thailandese ha rifiutato di concedere la libertà provvisoria a Somyot Pruksekasemsuk, l’attivista e giornalista accusato di lesa maestà e in carcere dall’Aprile 2011. Questo è l’ottavo rifiuto opposto dalla corte,…


(2012) Terza udienza di Somyot. Preoccupanti le sue condizioni di salute

Il 16 Gennaio Somyot Prueksakasemsuk è stato portato davanri alla Corte Provinciale di Nakornsawan per la terza udienza del processo che lo vede imputato per lesa maestà. Più di 40 sostenitori e familiari, compreso un osservatore internazionale,…


(2011) That’s It Sportswear: dopo un anno dall’incendio è ancora un posto insicuro

È trascorso un anno dall’incendio alla fabbrica di indumenti That’s It Sportswear in Bangladesh. L’evento avvenuto il 14 dicembre 2010 causò la morte di 29 lavoratori e il ferimento di molti altri, di cui 11 gravemente. La fabbrica, appartenente al…


(2011) Somyot ha diritto alla cauzione

Update: I video dei contributi video della seconda udienza Il processo a Somyot Prueksakasemsuk per lesa maestà è iniziato il 21 novembre scorso. Ve ne abbiamo dato conto con una diretta twitter e attraverso la nostra pagina facebook. Il prossimo…


(2011) I contributi dall’udienza del 21 novembre

  Ascolta l'intervista a Khun Joob (moglie di Somyot) in inglese Prima parte  Seconda parte  Intervista a Mr Karom Polpornklang (avvocato di Somyot)