20 novembre 2003 – Lo scorso 3 novembre 2003 un operaio tessile è stato ucciso, 200 sono stati feriti e 20 sono stati arrestati nel corso degli scontri svoltisi tra gli operai e la polizia nel distretto industriale BSCIC di Fatulla, Naranyongang (vicino alla città di Dhaka) in Bangladesh. Il lavoratore ucciso si chiamava Kamal, aveva 25 anni e lavorava, secondo un articolo apparso su “New Nation”, alla Pentex Garments Ltd.
L’agitazione è nata dopo che gli operai di diversi stabilimenti avevano chiesto il pagamento dei salari arretrati e della gratifica festiva, che in Bangladesh deve obbligatoriamente venire pagata entro il 25 novembre, fine del mese di digiuno/ramadan. Negoziati tra i dirigenti e gli operai nella notte tra il 2 ed il 3 novembre non avevano portato ad alcun risultato e la situazione è degenerata rapidamente dopo l’arresto di un leader sindacale. La protesta, nel corso della quale alcuni stabilimenti tessili sono stati presi d’assalto, si è diffusa in tutta la zona che conta 400 impianti e 16000 lavoratori.
A seguito degli scontri e degli arresti, la Clean Clothes Campaign aveva diffuso in data 8 novembre 2003 un appello nei confronti della BMKEA (Associazione degli Imprenditori della Maglieria del Bangladesh) in cui si chiedeva di ritirare le denunce sporte nei confronti dei lavoratori tessili arrestati, riconoscere le richieste iniziali dei lavoratori riguardo al loro legittimo pagamento, inclusa la gratifica festiva, assicurare urgentemente cure mediche adeguate e un risarcimento ai lavoratori feriti e alla famiglia del lavoratore ucciso, garantire luoghi di lavoro sicuri dove i diritti dei lavoratori vengano rispettati.
In seguito all’appello, la BMKEA ha preso delle misure per venire incontro a queste richieste. Nello specifico si è impegnata a: ritirare le denunce sporte nei confronti dei lavoratori arrestati, che nel frattempo sono stati rilasciati; al pagamento di 100.000 tk alla famiglia di Kamal, il lavoratore assassinato negli scontri; ridurre l’orario lavorativo giornaliero a 8 ore, e pagare per ogni ora successiva il doppio del salario orario normale previsto; proseguire le pratiche per l’adempimento del pagamento della gratifica festiva (i lavoratori forniranno la lista degli stabilimenti in cui non viene pagato in modo che la BMKEA possa provvedere); e assicurare che i feriti ricevano adeguate cure mediche.
La Clean Clothes Campaign ringrazia tutti coloro che hanno provveduto a contattare la BMKEA per esprimere la loro preoccupazione riguardo a questi problemi e provvederà ad aggiornare le notizie al riguardo fino al completamento dell’accordo.