Dopo tre settimane consecutive di lavoro non pagate, in violazione delle leggi messicane, 190 dei 250 lavoratori della Matamoros, nello stato del Puebla, sono scesi in sciopero spontaneo il 13 gennaio. Accusano l’azienda di imporre lunghe ore di lavoro straordinario, di tenere il personale sotto chiave e di aver firmato un contratto di protezione con un sindacato di comodo, negando cosi’ la liberta’ di associazione sindacale.
Le fabbriche di abbigliamento nello stato del Puebla sono state al centro dell’attenzione internazionale nel 2001 quando i lavoratori della Kukdong (ora Mexmode) protestarono per motivi molto simili, riuscendo alla fine ad estromettere il FROC-CROC, il sindacato gradito all’azienda contro cui si battono oggi i dipendenti della Matamoros, e a costituire il primo sindacato indipendente del Puebla nel settore dell’abbigliamento (del caso Mexmode ci siamo occupati in questa lista). Il FROC-CROC e’ una federazione sindacale con forti legami con il governo dello stato del Puebla. Su di esso grava l’accusa di non rappresentare a sufficienza gli interessi dei lavoratori.
Con oltre 100 mila addetti, il Puebla conta il maggior numero di lavoratori dell’abbigliamento in un paese che e’ il principale esportatore verso gli Stati Uniti in questo settore. Una dubbia fama gli viene dall’aver scelto di ospitare la prossima tornata negoziale dell’Alca (accordo di libero commercio delle Americhe), ma non gli fanno maggiore onore le dure condizioni di lavoro che caratterizzano la forte espansione della sua industria tessile, sostenuta da un brutale apparato repressivo. Un pacifico corteo di lavoratori della Matamoros, che protestavano – proprio come oggi -per i salari non pagati, si concluse due anni fa con violente cariche delle forze dell’ordine. Il bilancio fu di numerosi feriti, a cui seguirono licenziamenti (nessuno di quei lavoratori fu pagato).
La Matamoros e’ un’azienda a capitale statunitense che produce uniformi per ristoranti e ospedali americani con il marchio ‘Angelica’, e abbigliamento sportivo per la tedesca Puma. La fabbrica e’ arrivata a occupare in passato fino a mille persone, ma negli ultimi tempi molti se ne sono andati, incapaci di reggere ancora a lungo una situazione lavorativa impossibile e continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni. Esiste il sospetto che si tratti di una precisa strategia da parte padronale: indurre i lavoratori alle dimissioni per non pagare le indennita’ di licenziamento.
LETTERA DEI LAVORATORI DELLA MATAMOROS
Puebla, 13 gennaio 2003
Noi, lavoratori della Matamoros Garment S.A, abbiamo deciso di scendere in sciopero per protestare contro le seguenti irregolarita’:
1) Salari non pagati da tre settimane e mezzo.
2) Cattive condizioni igieniche nella mensa.
3) Straordinari forzati.
4) Privazione della liberta’ (veniamo chiusi a chiave nella fabbrica).
5) Violazione del diritto alla liberta’ di associazione.
6) Maltrattamenti verbali.
7) Assenza di mezzi di trasporto.
Vi chiediamo di sostenerci nella nostra lotta che ha bisogno della solidarieta’ internazionale e della solidarieta’ delle organizzazioni per la difesa dei diritti dei lavoratori.
Cordiali saluti.
I lavoratori che producono per conto di Puma e Angelica. (seguono le firme dei rappresentanti del consiglio di fabbrica)
SCRIVIAMO UNA LETTERA E-MAIL A PUMA
(testo del messaggio in sintesi: vogliamo attirare la vostra attenzione sulle condizioni di chi produce per voi alla Matamoros in Messico. Dopo 3 settimane di ritardi nei pagamenti, straordinari forzati, restrizione della liberta’, i dipendenti sono scesi in sciopero. Non riconoscono il contratto di protezione firmato dal titolare con un sindacato non rappresentativo. Vi chiediamo di inviare un ispettore, di imporre il pagamento degli arretrati e il riconoscimento dei rappresentati eletti dai lavoratori. Vi chiediamo di dichiarare pubblicamente che Puma sostiene il diritto dei lavoratori alla liberta’ di associazione, e di far cessare le intimidazioni contro i leader sindacali)
Ogg.: Matamoros Garment factory – Mexico
Mr. Reiner Hengstmann
Global Head Environmental and Social Affairs
PUMA AG
Germany
Email: reiner.hengstmann@puma.com
Dear Mr. Hengstmann,
We are writing to bring your attention to the situation facing workers at the Matamoros Garment factory in the state of Puebla (Mexico), which produces sports apparel for your brand.
After working for over three weeks with no pay, in violation of Mexico’s labour law, 190 of the 250 active workers of Matamoros Garment initiated a wildcat strike on January 13. Workers complain that the factory has forced them to work many hours of overtime, locked them in the factory, and signed a protection contract with a union which has not obtained workers’ recognition.
We call upon you to send an inspector to the factory immediately to investigate the situation and demand that management pay workers the wages they are owed and recognize and negotiate with genuine workers’ representatives. Rights violations reported at Matamoros are violations of the Mexican law and the Puma code of conduct.
Closing this factory or shifting work to another maquilladora with bad working conditions is not the answer and only punishes the workers who are demanding justice. Instead, Puma should make sure that their current contractor improves workplace conditions and treats workers with dignity.
Puma should immediately inform the striking workers and factory management that Puma supports workers’ right to freedom of association and ensure that factory management cease all undue pressure against union leaders.
Sincerely,