ALDI non ha trovato divertente l’iniziativa degli attivisti del CIR per informare i consumatori e così ha proceduto per vie legali. Il materiale distribuito rappresenta la parodia di una pubblicità in cui oltre alle accattivanti offerte di abbigliamento e calzature, vi sono informazioni concernenti le violazioni dei diritti dei lavoratori che sono state rilevate nelle fabbriche in Asia. La Clean Clothes Campaign aveva già criticato ALDI per non avere affrontato le spaventose condizioni di lavoro presenti lungo la catena di approvvigionamento, come il lavoro forzato straordinario non retribuito, i salari da fame, i problemi di salute e sicurezza.

Finora il discount non ha mostrato alcun segno di volontà di cambiamento o nemmeno di dialogo. Invece di affrontare questa situazione allarmante seppure con grave ritardo, ALDI tenta di imbavagliare i suoi critici attraverso azioni legale.

Chiediamo alla ALDI di:

* Interrompere immediatamente tutte le azioni legali contro il CIR;

*Implementare il codice di condotta elaborati dalla CCC in tutta la sua catena di approvvigionamento, e garantire che i fornitori siano controllati da organismi indipendenti;
* Cambiare le proprie pratiche di acquisto in modo che i suoi fornitori sono in grado di aderire a standard sociali;

* Aumentare la trasparenza: il nome dei suoi fornitori nei paesi di produzione e di riferire periodicamente sulle condizioni di lavoro nei paesi consumatori;

* Garantire il rispetto delle norme sociali in tutta la catena di fornitura.

A sostegno di queste richieste, inviate una e-mail di protesta ad Aldi Nord qui
La parodia del volantino ALDI potete scaricarla qui

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