30/01/2011 Forse non tutti sanno che i “Giovani del 6 aprile”, movimento nato in rete che partecipa alle rivolte popolari egiziane, deve il suo nome allo sciopero generale contro il carovita e per l’aumento del salario minimo, represso brutalmente prima di vedere la luce il 6 aprile 2008 , proclamato dai lavoratori della Misr Spinning and Weaving factory di Mahalla al-Kubra, una delle industrie tessili più grandi del Medio Oriente con oltre 24 mila lavoratori. La fabbrica aveva condotto negli ultimi anni numerosi scioperi autorganizzati riuscendo a strappare migliori condizioni salariali. Il 30 marzo 2010 il Tribunale del lavoro ha sancito il diritto all’aumento del salario minimo fermo dal 1984 a 35 pound (5 euro). Ma i 400 pound proposti (circa 55 euro) sono ben lontani dalle richieste delle organizzazioni dei lavoratori per una soglia di 180 euro, che già non è più al passo con l’inflazione galoppante. L’Italia nel 2010 si è confermata il principale partner economico e commerciale europeo dell’Egitto.
(per approfondimenti: The struggle for worker rights in Egypt, Solidary Center, 2010)