OTTOBRE 2009 – In genere la persona che confeziona i vestiti che indossiamo è una donna, oberata di lavoro e sottopagata, in cattive condizioni di salute e a rischio di ritorsioni e molestie se prova a denunciare la sua condizione di sfruttamento. E’ una donna che deve mantenere la famiglia e prendersi cura dei figli.
Anche se il costo della vita è minore nei paesi di produzione come la Cina, il Bangladesh o l’Indonesia rispetto all’Europa e al Nord America dove i vestiti vengono commercializzati, le persone hanno il diritto di guadagnare quanto occorre per condurre una vita dignitosa. Hanno diritto ad un salario dignitoso.