1 giugno 2023 – Oggi il Parlamento europeo ha approvato (366 voti a favore, 225 contrari, 38 astenuti) la propria posizione sulla Direttiva sulla Due Diligence di Sostenibilità delle Imprese (CSDDD). La Clean Clothes Campaign / Campagna Abiti Puliti chiede da anni che le aziende siano soggette ad obblighi di dovuta diligenza (due diligence) nei confronti delle proprie filiere, dunque ritiene che questo voto segni un passo importante nella direzione di affermare la responsabilità di impresa.
Un mese fa abbiamo commemorato il decimo anniversario del crollo dell’edificio Rana Plaza in Bangladesh, incidente che causò la morte di almeno 1.138 lavoratori e migliaia di feriti. Questa tragedia raccapricciante ha sconvolto la vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Ha portato l’attenzione mondiale sullo sfruttamento dilagante nell’industria dell’abbigliamento e sulla necessità di responsabilizzare le imprese. Nonostante le promesse di cambiamento, gli impegni volontari assunti dalle aziende non hanno apportato cambiamenti significativi nella vita dei lavoratori e delle lavoratrici dell’abbigliamento.
Negli ultimi anni, i lavoratori, i cittadini e la società civile di tutto il mondo hanno chiesto l’introduzione di normative che proteggessero i lavoratori e le lavoratrici, le comunità e l’ambiente in tutto il mondo e ritenessero le aziende responsabili dei propri impatti negativi.
Il testo approvato oggi dimostra che il Parlamento europeo valorizza il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente in tutto il mondo. I membri del Parlamento europeo hanno in parte migliorato la proposta iniziale della Commissione europea e il successivo approccio generale del Consiglio su diversi elementi. Il testo richiede ora a un maggior numero di aziende di effettuare la due diligence lungo tutta la propria catena del valore, in conformità con gli standard internazionali delle Nazioni Unite e dell’OCSE. Le imprese dovranno prestare attenzione a una gamma più ampia di diritti umani e del lavoro, comprese le convenzioni dell’OIL sulla sicurezza e la salute sul lavoro e sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro, nonché il diritto a un salario di sussistenza. Alle aziende verrà chiesto di valutare come i loro modelli commerciali e le loro pratiche di prezzo possano causare danni, riconoscendo così il ruolo delle pratiche di acquisto sleali in molte violazioni. Le vittime di abusi aziendali vedranno inoltre eliminati alcuni degli ostacoli procedurali che devono affrontare per ottenere giustizia.
Ci rammarichiamo, tuttavia, che il Parlamento non abbia incluso la mappatura della catena del valore e la trasparenza tra gli obblighi di due diligence. Un processo completo di identificazione dei rischi dovrebbe includere la mappatura e la divulgazione dei singoli fornitori. Inoltre, nonostante gli innumerevoli rapporti sui fallimenti delle iniziative di audit sociale nel garantire il rispetto dei diritti umani, la relazione del Parlamento attribuisce ancora troppa importanza a tali iniziative. I meccanismi aziendali di reclamo avrebbero dovuto essere resi parte integrante della normativa. Ci preoccupano anche le limitazioni alla affermazione in giudizio della responsabilità civile, a partire dalla mancata inversione dell’onere della prova.
Milioni di lavoratori e lavoratrici dell’abbigliamento in tutto il mondo vedono attaccati ogni giorno i loro diritti alla libertà di associazione, alla salute e alla sicurezza sul lavoro e a salari dignitosi: è giunto il momento per l’UE di cambiare il modo in cui si fa impresa.
A seguito di questo voto, i negoziati tra le tre istituzioni dell’UE inizieranno a breve. Chiediamo ai co-legislatori di seguire l’esempio del Parlamento europeo e di incorporare questi miglioramenti chiave nella versione finale del testo legislativo.