Regole vincolanti per le imprese

Le violazioni dei diritti umani sono un grave problema strutturale di un settore esposto a violazioni e sfruttamento sistematici, delle persone e dell’ambiente. Decenni di iniziative di carattere volontario e soft law non hanno migliorato le condizioni di vita e di lavoro di milioni di lavoratori della moda. Ecco perché occorrono accordi e regole vincolanti che impegnino le imprese a rispettare norme e convenzioni internazionali e a valutare, prevenire, monitorare e rimediare gli impatti negativi sui diritti umani delle proprie attività attraverso un processo di Human Rights Due Diligence (HRDD).

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Accordo Bangladesh: è arrivata l’ora del rinnovo

Attraverso un resoconto pubblico, la Clean Clothes Campaign rende noti quali siano i marchi della moda che sostengono un forte nuovo accordo vincolante sulla sicurezza nelle fabbriche e quali invece vogliono ostacolare i progressi raggiunti per i…


(2021) REPORT: Still Underpaid

Secondo un nuovo rapporto della Clean Clothes Campaign (CCC), la crisi nel settore tessile è ben lontana dall'essere finita: le lavoratrici e i lavoratori dell'abbigliamento hanno accumulato da marzo 2020, inizio della pandemia, a marzo 2021 un…


(2021) Report: Oltre il punto di non ritorno

49 lavoratrici e lavoratori delle catene di fornitura dei marchi H&M, Nike e Primark, in Bangladesh, Cambogia e Indonesia, intervistati dalla Clean Clothes Campaign nell’ultimo rapporto Breaking Point, raccontano come la crisi indotta dal…


Proroga di tre mesi del Bangladesh Accord, ma la lotta non è ancora finita

I marchi e i sindacati hanno tre mesi a disposizione per firmare un accordo internazionale vincolante che dia sicurezza a lavoratori e lavoratrici tessili  I sindacati globali e le aziende firmatarie del gruppo negoziale hanno annunciato di aver…


Amazon paghi subito tutte le lavoratrici e i lavoratori

Mentre Amazon si riunisce per l’Assemblea annuale degli azionisti, le lavoratrici e i lavoratori della sua catena di fornitura protestano per le condizioni in cui sono costretti a vivere e a lavorare. Ad oggi Amazon è il principale distributore di…


Quel giorno in cui i diritti iniziarono a fare tendenza

La direzione della fabbrica licenzia un gruppo di lavoratrici: proprio quelle che, poco tempo prima, avevano cercato di riunirsi e formare un sindacato.  I supervisori insultano le donne che lavorano in fabbrica, a voce alta e umiliandole, talvolta…


Rana Plaza 8 anni dopo: a rischio l’Accord

Il 24 aprile di otto anni fa crollava l'edificio Rana Plaza con migliaia di persone all'interno, di cui almeno 1.134 morirono. Poiché c’è il lockdown anche in Bangladesh, abbiamo realizzato una piattaforma di commemorazione online. Su questa…


(2021) REPORT: Come calcolare l’Europe Floor Wage

La Clean Clothes Campaign compie un altro passo avanti nella lotta per migliorare le condizioni di lavoro e sostenere i lavoratori e le lavoratrici tessili nella rivendicazione di salari dignitosi. Grazie a una ricerca durata 6 anni e supportata…


#PayYourWorkers

Una coalizione di oltre 200 organizzazioni per chiedere ai marchi e ai distributori della moda di pagare alle lavoratrici e ai lavoratori tessili quanto dovuto: rinunciando soltanto a 10 centesimi di profitto su ciascuna t-shirt venduta, aziende…


Contribuisci concretamente alla difesa dei diritti umani in Europa e nel mondo

La Commissione europea sta preparando una proposta di direttiva che imporrà alle aziende di rispettare l’ambiente e i diritti umani nel mondo. Più precisamente, la direttiva obbligherà qualsiasi azienda europea a praticare la cd. due…


1 lavoratrice su 10 vittima di violenze. La ratifica della C190 finalmente una buona notizia

L’Italia ratificherà la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro n. 190 sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata dall’OIL il 21 giugno 2019. Ieri martedì 12 gennaio, infatti, il Senato della…


RINA ha scelto ancora di ignorare le vittime della Ali Enterprises

La società di auditing italiana RINA Services S.p.A. si è rifiutata di assumersi le sue responsabilità per aver certificato come sicura una fabbrica di abbigliamento a Karachi (Pakistan) in cui, un mese dopo la certificazione, sono morte oltre 250…