Nel gennaio 2010, dopo 9 mesi di inchiesta, l’Institute for Global Labour and Human Rights e l’organizzazione salvadoregna Mujeres Transformando pubblicarono un rapporto sulle condizioni di lavoro e sugli abusi commessi nella fabbrica tessile Ocean Sky in El Salvador , controllata dalla Ocean Sky International LTD con sede in Singapore. Il rapporto e molte lettere di pressione che chiedevano la fine delle violazioni furono mandate a Ocean Sky, al Ministro del Lavoro di El Salvador e a tutte le aziende committenti. Molte cose da allora sono cambiate, ma purtroppo le violazioni continuano.
Adidas, Rebook, Puma Columbia, Perry Ellis e Gap lanciarono una loro inchiesta, mandando delle delegazioni a parlare con il management di Ocean Sky e a monitorare la situazione.
Il Ministro del Lavoro disse pubblicamente che c’erano”forti segnali che qualcosa fosse sbagliato” alla Ocean Sky e ordinò due settimane di incontri con l’azienda, che si svolsero nel Febbraio 2011.
Mujeres Transformando e l’Institute lavorarono tutto il tempo per mantenere informati i lavoratori sugli sviluppi della vicenda, consegnando volantini all’uscita della fabbrica e istituendo un numero d’emergenza a cui i lavoratori potevano rivolgersi per segnalare problemi sul posto di lavoro. Attraverso questo numero i lavoratori riportarono commenti del tipo:
– Il 100% di quello che avete scritto nel rapporto è vero
– Da Febbraio ci lasciano uscire dalla fabbrica per pranzare: è insalubre stare chiusi tutto il giorno nell’azienda. Fuori possiamo comprare cibo migliore e più economico, porzioni più grandi e possiamo respirare una boccata d’aria fresca
– Continuiamo a sudare, ma non come prima; senza urla e pressioni e con maggiore aria fresca lavoriamo un po’ meglio, sebbene le paghe siano ancora molto basse.
Sempre nel Febbraio il management dichiarò che nessuna rappresaglia sarebbe stata intrapresa nei confronti dei lavoratori che avevano partecipato all’inchiesta. Inoltre gli acquirenti della Ocean Sky assicurarono che qualsiasi lavoratore licenziato ingiustamente a causa del rapporto sarebbe stato reintegrato immediatamente.
Le finestre precedentemente sigillate furono riaperte, le uscite ostruite con delle scatole furono liberate e furono installate nuove ventole per l’areazione: secondo i lavoratori, questi cambiamenti migliorarono la qualità dell’aria e ridussero le temperature.
Secondo la dirigenza, infine, Ocean Sky avrebbe rivisitato i contratti per eliminare quelle voci (illegali) che rendevano gli straordinari obbligatori, chiedendo ai lavoratori di sottoscrivere nuovi contratti approvati dal ministero del lavoro.
Ebbene, sono passati solo 4 mesi dall’intesa raggiunta il Marzo scorso tra l’azienda, i marchi e le organizzazioni e gli abusi sono ricominciati.
L’Institute e Mujeres Transformando hanno ricevuto nuove visite e nuove telefonate da parte dei lavoratori che denunciano abusi e maltrattamenti. I sorveglianti gli urlano frasi tipo “Non vali niente!” o “smettila di scaldare la sedia e lavora più velocemente!” e li minacciano avvertendoli che “scopriranno chi sta passando informazioni sull’azienda” . Li insultano dicendogli che “sono degli ingrati” e che “l’azienda gli sta dando un lavoro per mangiare e loro non l’apprezzano”.
I lavoratori hanno fornito i nomi dei sorveglianti che li insultano verbalmente: Estela del Carmen Alfaro, Fredy, Isabel, Virginia and William Tung. Queste persone stanno abusando del loro potere e stanno creando un clima di paura e intimidazione nella fabbrica.
Infine anche i marchi sembrano disattendere le loro promesse. Le organizzazioni, infatti, denunciano di essere state informate che alcuni lavoratori (ad esempio quelli che cuciono i prodotti Puma) continuano a lavorare 15 ore e 45 minuti al giorno, due o tre volte a settimana, per completare gli ordini delle case madri. Spesso i lavoratori finiscono i loro turni giornalieri alle 22 e 30, obbligati a fare straordinari notturni nonostante i magri salari pagati.
Si aspetta una presa di posizione chiara e definitiva da parte di Ocean Sky e delle aziende commitenti.